Strade strette prive di marciapiedi nel centro storico di Affori creano serio pericolo per i pedoni e non solo…
Ridurre e limitare la velocità di auto e furgoni che costringono i pedoni a camminare rasenti i muri lungo le strette strade del centro storico di Affori.
Prendiamo spunto dalle molte segnalazioni e dalle proteste postate su facebook di recente dai residenti che vivono o transitano lungo le strade della vecchia Affori: Via Moneta, Taccioli, Cialdini, Zanoli, solo per citarne alcune.
Esasperati e arrabbiati hanno documentato con tanto di foto la lampante situazione (già trattata su MilanoAffori.it in passato) che chiunque può facilmente riscontrare e condividere: parliamo degli ostacoli e dei pericoli che i pedoni incontrano camminando lungo le strette strade del centro storico di Affori (e non solo). Molti tratti di queste vie sono prive di marciapiedi. Chi cammina è costretto a dover percorrere camminamenti marcati solo con una stretta striscia bianca disegnata a terra.
Ciò rappresenta spesso un vero rischio, specialmente per chi si muove con difficoltà o per chi deve spingere un passeggino, figurarsi una persona disabile in carrozzina, diventa realmente un azzardo, un vero pericolo.
Salto a ostacoli per i pedoni: sacchi dell’immondizia, cassonetti e sosta selvaggia
Troppi i fattori di pericolo per i pedoni:
Sotto accusa non viene messa solo l’elevata velocità che spinge i guidatori a pigiare l’acceleratore su questi rettilinei (ovviamente quando le strade si presentano libere dalle code delle ore di punta o di notte), ma il parcheggio selvaggio dovuto alla carenza di posti auto e, ciliegina sulla torta, nei giorni di lunedì e giovedì in cui AMSA effettua la raccolta della spazzatura, si aggiunge anche un altra causa che impedisce ai pedoni di poter camminare in sicurezza: la mole dei sacchi gialli accatastati ai bordi dei caseggiati e i cassonetti della raccolta differenziata che ingombrano e sbarrano il passaggio costringendo chi cammina a dover persino attraversare e passare sul lato opposto.
E il pericolo non è rappresentato solo dai veicoli a motore.
Vi è mai capitato di essere schivati da spericolati ciclisti e centauri in moto che sfrecciano a zig zag per superare le auto in coda o persino contro mano, sui pochi tratti di marciapiedi già stretti e sconnessi, rischiando di urtare qualche sventurato che esce dai portoni di casa o dai negozi….???
Sull’esempio di Dergano e Bovisa…
Per un quartiere più a misura di pedoni e ciclisti le strade della vecchia Affori dovrebbero diventare “Zone a 30 chilometri orari”
Prendiamo ad esempio Via Enrico Cialdini: è un lungo rettilineo a senso unico che dal cuore del centro storico di Affori scende fino a Dergano.
Una delle strade più strette e lunghe del quartiere, decisamente sinuosa nel tratto nord che costeggia il parco di Villa Litta nei pressi della caserma dei Carabinieri. In buona parte è priva di marciapiedi su entrambi i lati così come Via Ernesto Moneta che, entro un paio di anni, verrà trasformata in senso unico proprio per adeguarla e renderla sicura al transito pedonale.
Proviamo a percorrere a piedi queste strade documentando con immagini i punti più critici:
Partiamo dall’ingresso al parco di Villa Litta, angolo Viale Affori: le auto che scendono da via Taccioli (anch’essa dritta) spesso sopraggiungono ad una velocità troppo elevata e sono costrette a rallentare bruscamente per la presenza di attraversamenti pedonali molto utilizzati da persone che accedono (o escono) al parco, alla biblioteca e alle attività di Villa Viva. Inoltre, la pavimentazione leggermente rialzata realizzata in masselli ha proprio questo scopo. Prima della recente ri-asfaltatura esisteva anche una specifica segnaletica orizzontale disegnata sull’asfalto che indicava “attraversamento bambini“.
Pochi passi e ci troviamo appunto di fronte alla caserma dei Carabinieri. Qui, sul lato destro, qualche anno fa furono richiesti e realizzati alcuni posti auto riservati proprio ai Carabinieri. La sezione della carreggiata permette il parcheggio anche sul lato sinistro, ma poche decine di metri più avanti la strada si restringe a tal punto che ci si trova praticamente in faccia lo spigolo di una vecchia casa. Una tale strozzatura ha obbligato a realizzare una stretta gincana quasi fosse una prova di guida esperta.
Per tutto il tratto che costeggia il muro del parco di Villa Litta i pedoni hanno due strettissimi camminamenti larghi poche decine di centimetri e devono praticamente camminare rasenti i muri sperando di non essere investiti dalle auto e dai furgoni che spesso transitano a velocità piuttosto sostenuta.
Ora ci troviamo in uno slargo dove si affaccia quella che un tempo fu l’antica Parrocchiale (oggi trasformata in trattoria). Un altro attraversamento pedonale conduce all’ingresso secondario del parco di Villa Litta. Qui i pedoni che si accingono ad attraversare sono praticamente invisibili alle auto per la ridottissima visibilità laterale.
Anche qui, sul lato destro manca totalmente il marciapiede benchè sulla strada si affacciano diversi accessi alle abitazioni e passi carrai. Notate la curva a gomito per imboccare Via Ernesto Moneta in direzione Bovisa. Auto e furgoni, ma spesso anche Tir la imboccano passando talmente a ridosso del muro rischiando di urtare gli sfortunati pedoni che camminano lungo quel passaggio disegnato a terra.
Percorriamo la Via Cialdini in direzione sud verso Dergano. Anche qui il calibro della strada si stringe a tal punto che i furgoni invadono lo spazio riservato ai pedoni sul lato sinistro e mettono in serio pericolo eventuali auto e persone che escono dagli accessi agli edifici.
Sicurezza stradale, la politica dell’assessorato alla Mobilità del Comune di Milano:
Il Comune di Milano nella sua politica di sicurezza stradale sostiene: “Si stanno predisponendo nuove aree a velocità moderata, le Zone 30, e le vie “car free” (senza auto) in prossimità degli istituti scolastici, per rendere più sicuro il transito di pedoni e ciclisti. Per completare la rete ciclabile e favorire gli spostamenti attraverso la città, sono previsti interventi di moderazione del traffico che integrano i percorsi in piste protette e segnalate. Le iniziative puntano a ridurre la congestione del traffico e la velocità dei veicoli e rendere così compatibile l’uso dei mezzi privati con gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
Nella Zona 30 gli automobilisti non possono superare il limite di 30 km/h, la velocità ridotta consente a chi guida di vedere meglio e diminuisce la distanza di arresto con meno pericoli per chi va a piedi o in bicicletta. Un miglioramento della qualità della vita urbana con una riduzione del rumore e delle emissioni inquinanti e maggiore sicurezza.
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