Vi siete mai posti la domanda di chi fosse quel “tal dei tali” il cui nome è scolpito sulla targa in marmo di una strada?
Chi era Gaetano Osculati e cosa fece per meritarsi tanto riconoscimento?
A lui è dedicata una delle strade più antiche e tortuose della vecchia Affori, il cardine del borgo antico che costeggia quella che fu la prima canonica di Affori con la sua torre campanaria in mattoni risalente al XIV secolo costruita come torre di guardia. Sono moltissimi gli aneddoti e le curiosità che meritano di essere raccontati… ( Sulla lastra in marmo è riporta la data errata: Gaetano Osculati morì nel 1894).
Quanta storia è passata in via Osculati: la prima e più antica Pieve di Affori, la torre medioevale, l’osteria El Fanfa, la Stretta del Malcantone e un misterioso volto di donna scolpito nel ‘700…
Abbiamo ripescato i post pubblicati dal Luigi Ripamonti negli anni sul gruppo facebook “non sei di Affori se…” e ne abbiamo fatto un collage in cui ci guida alla riscoperta della vecchia Affori, in particolare in questa pagina MilanoAffori.it vi propone un tour di Via Gaetano Osculati guidati attraverso i racconti del nostro instancabile Luigi Ripamonti – Storico documentarista Afforese. Il suo ricco e vastissimo repertorio è frutto di decennali ricerche negli archivi parrocchiali e di collezioni pubbliche e private: documenti e reperti storici, vecchie fotografie, rare cartoline in bianco e nero che il Ripamonti condivide da sempre con la comunità. I suoi interessanti racconti sono intrisi di ricordi personali e di testimonianze del vissuto reale. Luigi Ripamonti ci tramanda e ci stimola a conoscere, scoprire e preservare il passato storico e culturale di Affori.
Ricerca, testi e impaginazione grafica Ermes Cordaro
Foto e post facebook di Luigi Ripamonti
Via Gaetano Osculati era un tempo Via Unione
Conosciuta dagli Afforesi di vecchia data come la Stretta del Malcantone, cosidetta per un delitto sanguinario qui accaduto nel ‘700…
Accadde a questa strada come a molte altre vie afforesi di dover cambiar nome nel tempo secondo le evoluzioni urbanistiche e amministrative. Il borgo di Affori, insieme a Dergano e Bruzzano, era un comune autonomo. Fu più volte accorpato e separato da Milano…. (Se volete saperne di più leggete la pagina sul sito Ascoaffori: “Affori storica”)
Fu intitolata dal Comune di Milano in onore di Gaetano Osculati, avventuroso e illustre esploratore brianzolo che morì ad Affori il 14 marzo 1894.
Gaetano Osculati fu un temerario e avventuroso esploratore, pioniere e illustre naturalista afforese
Primogenito di undici fratelli, nacque il 25 ottobre 1808 a San Giorgio al Lambro, frazione di Biassono, presso Monza, in una agiata famiglia della borghesia lombarda. Abbandonò gli studi alla facoltà di medicina dell’Università di Milano, già al secondo anno, per dedicarsi ai viaggi e alle scienze naturali. A Livorno ottenne il diploma di capitano di lungo corso e in qualità di cadetto si imbarcò su navi mercantili. Intollerante della disciplina e potendo disporre di una buona rendita familiare, dal 1831 a soli 23 anni decise di intraprendere alcuni viaggi per conto proprio. Partì e attraversò il globo a bordo di battelli a vapore e velieri solcando gli oceani e i grandi fiumi, attraversò deserti e regioni remote della Siria, dell’Asia Minore, dell’Egitto e dell’Arabia. Celebrato per la sua più importante e ardita impresa (1846 – 1848) che lo vide attraversare l’America meridionale dalle coste del Pacifico alla scoperta del Rio Napo e lungo il Rio delle Amazzoni sino all’Atlantico. Fu illustre e valente scienziato naturalista, entomologo e botanico: durante i suoi avventurosi viaggi raccolse una mole impressionante di notizie e reperti etnografici ed entomologici, insetti sconosciuti, documentò nuove specie animali e botaniche che affidò al Museo di Storia Naturale di Milano e ai più importanti musei italiani. La permanenza con gli indigeni gli permise di studiarne usi e costumi e di scoprire come contrastare la malaria con l’utilizzo di alcune piante medicinali. Ne ottenne importanti riconoscimenti in ambiente scientifico. Gaetano Osculati morì ad Affori il 14 marzo 1894 ed è oggi sepolto nel cimitero Monumentale di Milano.
La famiglia degli Osculati
Scrive Luigi Ripamonti sul bel volume “Affori – Mille anni di Storia” Editore: La Buona Parola (1995):
La famiglia degli Osculati pur avendo origini nel monzese, ebbe con la nostra Affori contatti prima saltuari ed in seguito sempre più continuativi fino a tessere un legame con la nostra storia durato oltre un secolo. Infatti, pur avendo la loro abituale dimora in Corso Venezia a Milano, passavano alcuni momenti dell’anno nella loro villa attorniata da un ampio verde parco che comunicava tramite un bellissimo arco direttamente con la Postale Comasina (l’attuale Via Pellegrino Rossi e ancor prima Via Roma). Già dai primi dell’Ottocento la famiglia Osculati risiedeva ad Affori e possedeva alcune proprietà terriere e case coloniche, alcuni caseggiati di via Taccioli ed i terreni delimitati dalle attuali Viale Affori e Via Franco Faccio. Un altro orgoglio afforese fu Emilio Osculati fratello di Gaetano…
Emilio Osculati, omnibus e tramway
Luigi Ripamonti: Cassina Ferrarezza – una cascina di inizio ‘800 su via Astesani / Zanoli costruita sulle proprietà degli Osculati, era adibita a deposito vetture di ippovia della S.A.O. (tram trainati da cavalli) della linea Porta Volta – Affori inaugurata nel 1882 dal cav. Emilio Osculati (fratello di Gaetano) Presidente della Soc. Trasporto Omnibus. Vi abitavano anche i fabbri ferrai e maniscalchi addetti alla ippovia. Fu distrutta il 14 Agosto 1943 dal bombardamento aereo su Milano.
Sulla via Roma era il bel portale di accesso alla villa degli Osculati
Luigi Ripamonti: Ecco dov’era situato quell’ arco di ingresso allo splendido giardino Osculati! Guardate le due foto d’epoca: nella prima in basso a sinistra, nella seconda appena sopra il tranvaino bianco!! In quegli anni d’inizio ‘900 era di proprietà della famiglia Osculati, passata poi ai Cattaneo. Degli Osculati era anche la “Cassina La Ferrarezza“. Ora c’è l’entrata ai giardinetti Astesani.
Una mostra e un bel documentario in occasione del bicentenario della nascita di Gaetano Osculati
Questo avvincente documentario di Donata Corelli racconta le esplorazioni di Gaetano Osculati (Monza 1808 – Milano Affori 1884), primo viaggiatore italiano a percorrere il Rio delle Amazzoni. Partito dal porto di Guayaquil nel 1847, Osculati valicò le Ande, e navigando lungo il Rio Napo raggiunse il Rio delle Amazzoni percorrendolo in tutta la sua lunghezza fino all’Oceano Atlantico, sulle tracce del conquistatore spagnolo De Orellana, scopritore del più grande fiume del mondo. Il documentario illustra il viaggio compiuto dall’esploratore, mettendo a confronto l’Amazzonia mitica da lui descritta 150 anni fa nel suo diario di viaggio, con la realtà e i problemi attuali della più grande foresta tropicale del mondo. A cura di: Giovanna Cossia e Marco De Poli Consulenza scientifica: Agnese Visconti Anno: 1991 Durata: 31′
Nel 2008 in occasione del Bicentenario della nascita di Gaetano Osculati il Museo Civico “Carlo Verri” di Biassono gli dedicò una ampia mostra e alcune pubblicazioni:
E’ capitato anche a noi del Museo Civico “Carlo Verri” di Biassono di dover riscoprire, con ammirazione e quasi con incredulità, questo affascinante e avventuroso esploratore. Ci siamo chiesti, sbalorditi, se riusciremmo noi oggi a compiere imprese come quelle da lui portate a termine, in paesi inesplorati e selvaggi. Gaetano Osculati ha compiuto imprese impossibili, così “a mani nude”, egli affrontò tanti viaggi ed esplorazioni estremamente avventurosi in posti inospitali e pericolosissimi. Ha attraversato lande dove si moriva di peste, di malaria, di colera o febbre gialla e di mille altre malattie, dove incontrava tribù selvagge sconosciute o delinquenti tagliagole uscendone sempre indenne. Con i pochi mezzi di cui poteva disporre riuscì a portare in patria migliaia di reperti inediti e documenti preziosi: insetti, animali, reperti botanici, oggetti tipici delle popolazioni incontrate. Materiali che hanno arricchito, anche di nuove specie animali e botaniche da lui scoperte, il Museo di Storia Naturale di Milano, dove rimasero sino a un maledetto giorno del 1943 quando il Museo fu bombardato dagli alleati e tutto finì in cenere…
Via Osculati e la “Stretta del Malcantone“
Luigi Ripamonti: ANGOLI CARATTERISTICI DI AFFORI – il MALCANTONE: il cuore del cuore dell’antica Affori (ora via Osculati) dove la strettoia dell’antica via alla parrocchiale si biforca (una confluiva in Curt dei Restej e via Zanoli attraverso un piccolo tunnel da noi detto “la nostra Galleria Vittorio Emanuele”, l’altra andava alla vecchia canonica).
E’ detto Malcantone perchè nel ‘700 avvenne un sanguinoso fatto di cronaca nera col morto accoltellato, così ce lo conferma nell’800 il parroco Astesani.
E da oltre due secoli il bel viso di una giovane donna (morta di parto) ci guarda dal muro al civico 6.
All’angolo la famosa osteria – sala biliardo – balera EL FANFA ora nè canti, nè balli… il silenzio. Questo era il Malcantone.
El Fanfa: antica osteria, balera, rivendita sali e tabacchi
Affori era molto apprezzata per le molte e rinomate Osterie e balere…
Luigi Ripamonti Il Malcantone parato a festa in occasione della Festa del Reduce – 28 Ottobre 1946 – L’Osteria con Sale e Tabacchi era il famoso EL FANFA dove c’erano anche campo di bocce ed una famosa balèra dove “se balava el tango, el valser e poeu el rock e el swing”…
…erano i giorni della SAGRA DELL’ASPARAGO
Trattorie e osterie afforesi erano al massimo della capienza per ospitare buongustai provenienti dalla città e dai paesi vicini per gustare piatti prelibati e abbondanti a base di asparagi a chilometro zero! Affori e Novate davano il meglio della propria produzione agricola abbondante e ricercata….ma erano altri tempi!!!
Giorgio Righetti: Un tempo bisognava proprio andare ad AFFORI per gustare gli ASPARAGI, non c’era da far confronti con quelli che si mangiavano altrove. Ve ne erano tante una volta di osterie suburbane che i buongustai non avevano altro che l’imbarazzo della scelta. La Domenica quando faceva bello i milanesi andavano però ad Affori a mangiare gli asparagi, una cascina trasformata in osteria, un’aia innalzata al gioco delle bocce, un oste e un’ostessa molto compiacenti, del vino buono e dei prezzi più che onesti, cosa si voleva di più. Gli uomini col tovagliolo al collo, le signore con i fiori sui capelli si servivano tutti insieme in grandi tavolate incoraggiandosi a vicenda…
Un misterioso volto scolpito ci osserva dall’alto di Via Osculati 6
Enigmi Afforesi
Luigi Ripamonti
Un dolce viso di donna, morta di parto in giovane età, nel fiore degli anni, immortalata sul muro dell’antico cortile in Stretta del Malcantone da oltre 2 secoli. Passando per via Osculati rivolgo sempre un saluto alla nostra giovane concittadina. Penso che meriterebbe di essere meglio conosciuta dagli afforesi del 2000.
Luigi Ripamonti: Via Osculati – Stretta del Malcantone – Quel delicato viso di giovane donna, morta in età di primavera ed immortalata dallo sconsolato marito a perenne memoria per gli afforesi sul muro del suo caseggiato “la Cortazza” già di proprietà della Contessa Donna Maria Canevesi vedova Tassis.
Una storia molto commovente! Abituiamoci ad elevare lo sguardo quando le passiamo accanto.
L’antica torre di guardia del XIV secolo
Antiche anfore per alleggerire la torre
Luigi Ripamonti
AFFORI DA SCOPRIRE
In via Osculati troviamo la porticina di accesso all’antica torre che fu di guardia prima e torre campanaria poi della prima parrocchiale di Affori.
Nella parte alta, per alleggerire il peso, vennero inserite anfore tra le quali alcune molto antiche.
Nel 1800 la torre rischiò di crollare
Luigi Ripamonti
GIUGNO 1829
Una massiccia protesi di rinforzo venne realizzata alla base dell’antica torre campanaria di via Osculati: dava preoccupanti segni di rischio crollo per il cedimento del terreno.
Il Parroco Astesani dovette ricorrere al suo amico Cav. Gaetano Giudici – Imperial Regio Consigliere del Governo Austriaco in Milano – per una rapida messa in opera.
Un orologio sulla torre campanaria scandiva le ore
Luigi Ripamonti:
Leggendo nei vecchi documenti del nostro Archivio vengo a sapere che nel 1815 vennero eseguiti lavori di ridipintura del ” quadrante dell’antico orologio” che era situato sulla medievale torre campanaria (sec. XIV) dove ora si vede la terza e ultima finestrella in alto. Il quadrante probabilmente occupava la zona attorno alla finestrella che non mostra i mattoni al vivo. Ce lo siamo perso, peccato !
La prima canonica di Affori è del 1454
Luigi Ripamonti: AFFORI DA RISCOPRIRE
In via Osculati troviamo la vecchia canonica abitata dal parroco Astesani, costruita nel 1454 come ampliamento dell’originale Cappella dedicata a Santa Giustina, patrona di Affori già possedeva una torre campanaria.
La porticina di accesso all’antica torre medioevale che fu di guardia prima e torre campanaria poi.
Quando nel 1859 fu costruita la nuova e attuale parrocchiale in Viale Affori, questa venne sconsacrata e trasformata in abitazioni private con una Trattoria.
Con la street art oggi si prova a ridurre la trascuratezza di via Gaetano Osculati
Le belle immagini ricche di colore che seguono descrivono quanti sforzi stiano facendo alcuni negozianti e alcuni residenti per risollevare l’aspetto di decadenza e abbandono in cui versa oggi questa antica strada: muri scrostati che vengono continuamente imbrattati e che negli anni passati qualche solerte abitante ha cercato di mantenere puliti. Purtroppo le fatiche e le buone intenzioni sono state rese vane dai soliti imbecilli imbratta muri.
In piazzetta Cialdini, in fondo a Via Osculati
un’opera di street-art di Etsom ispirata alla natura
da colore ad un angolo trascurato di Affori
Alessandro Etsom 24 Agosto 2019 AFFORI via Osculati
Out of the comfort zone 🌿
L’idea nasce da una mia personale riflessione sulla vicinanza al parco, alla natura ed alla tematica, molto ampia, della spiritualità.
Ho voluto rappresentare uno sguardo tra uomo e natura, quest’ultima resa da una composizione vegetale che richiami nelle forme un viso umano, in modo da rendere più tangibile il loro confronto. Ho voluto in questo modo sottolineare come atteggiamenti che l’uomo viene educato ad adottare nei confronti dei suoi simili, quali il rispetto e la gentilezza, dovrebbero oggi più che mai riguardare l’ambiente che ci sta intorno. Dal “mito della caverna” di Platone si riflette come l’uomo scambi per realtà quella che ne è soltanto una proiezione: ho voluto creare una proiezione della natura più “umana” e per questo più comprensibile nei suoi bisogni e nella sua dignità.
Grazie a Matteo che ha reso possibile tutto questo!
Uomo, natura, spiritualità: scopriamo il nuovo murale di Affori
Si chiama “Out of the comfort zone” ed è stato realizzato da un giovane artista in via Cialdini…
Federico Russo | 4 settembre 2019
Ricerca e impaginazione grafica Ermes Cordaro
Foto e post di Luigi Ripamonti
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I miei genitori hanno gestito per una decina d’anni il bar “Il Fanfa” dai primi anni ’60 fino alla morte di mio padre nel 1975. Ho vissuto per una decina d’anni in quella via, fino al mio matrimonio. Ricordo molti clienti storici, uno è diventato anche un cugino. Era molto grande, anche all’esterno con un cortile e due giochi di bocce. Chissà se qualcuno si ricorda, ora ho 71 anni !!
Gentilissima Anna,
grazie davvero per averci raccontato i tuoi ricordi, della tua famiglia e del mitico bar “Il Fanfa”. Tutto questo ci proietta indietro nel tempo e sarebbe davvero bello se qualcuno dei vecchi clienti o residenti in via Osculati volessero completare questo splendido ritratto della vecchia Affori. Le faccio tantissimi auguri, a presto.
molto bello
Grazie mille per il suo graditissimo apprezzamento.
A presto, Ermes
Bello leggere tutti questi aneddoti e vedere vecchie foto. I miei nonni entrambi di Affori. Mio nonno frequentava un certo bar de l’oeucc, (chi per caso ne ha notizia?)
Da quel bar mio nonno osservava quella che sarebbe diventata la mia nonna: un giorno che pioveva prese il coraggio di offrirsi per un passaggio con l’ombrello.
Il matrimonio si celebrò in S. Giustina. Settimana prossima dopo una visita a Niguarda forse passo da quelle parti perché una mia ex compagna di scuola ha un bar in via Brusuglio e non sono mai stata a trovarla….
Gentilissima Guia Passoni grazie per il suo apprezzamento. Il Bar de l’Oeucc si trova all’angolo tra le vie Astesani e Brusuglio ed è una delle insegne storiche di Affori tanto che compare persino nelle vecchie foto degli anni ’60