Le panchine di Villa Litta raccontano
Due opere dipinte da CLAUDIO BINDELLA nate da un’idea di Anna Maria Caracciolo
Video realizzato da MATTEO GIUDICI
Anna Maria Caracciolo
MilanoAffori.it dedica questa pagina alla effervescente e vulcanica Maria Anna Caracciolo che da alcuni anni sta realizzando imponenti progetti di grande valore artistico e di abbellimento della nostra Affori: dalle splendide SERRANDE DIPINTE dei negozi di Affori (oltre 40 in quartiere più diverse altre sparse in città) che richiamano antichi mestieri artigianali e i luoghi storici afforesi, alle mostre allestite nelle nuove sale di Villa Litta restaurate nel 2017, fino a queste iconiche PANCHINE DIPINTE da CLAUDIO BINDELLA nell’autunno del 2019 che il Municipio di Zona 9 ha inaugurato e piazzato all’ingresso di Viale Affori del Parco di Villa Litta.
Racconta Anna Caracciolo su Facebook il 6 ottobre 2019: “Le panchine raccontano” a Villa Litta Modignani di Affori:
La prima espressione appena sono state tolte le lenzuola che coprivano le due opere è stata: “Ce l’ho fatta!!
“Dopo un racconto storico di Affori dagli anni 60 a retrocedere dipinto sulle serrande dei negozi, ecco l’idea di far dipingere ad un grande Artista, due tra i tantissimi personaggi che hanno dato lustro alla nostra storica dimora di Villa Litta Modignanni: Cristina Trivulzio di Belgioioso ed Alessandro Manzoni. Un dono che io e Claudio Bindella abbiamo voluto fare a tutti gli afforesi e non solo…
Così descrive l’evento MATTEO GIUDICI (djlight82) nel suo video pubblicato su Youtube:
“Le panchine raccontano…” Su due panchine del parco Villa Litta ad Affori(Milano), da oggi due opere di Claudio Bindella da un’idea di Maria Anna Caracciolo. Un dono agli afforesi e a tutti coloro che vorranno venire ad ammirarle. La più importante nobiltà lombarda visse e trascorse in questa villa periodi di splendore accogliendo grandi nomi dell’arte, della letteratura, della musica e della poesia. Tra questi ,due figure che hanno segnato con la loro presenza un periodo di spessore letterario: Cristina Trivulzio di Belgioioso e Alessandro Manzoni ,metterli accanto in un racconto pittorico che l’artista ha fatto liberamente suo interpretando l’atmosfera del tempo e del luogo che li ospitava stigmatizzandone le personalità Si ringrazia Claudio Bindella per aver donato le sue opere, Maria Anna Caracciolo per aver ideato e sponsorizzato il progetto,il Municipio 9 per aver ospitato e patrocinato l’evento, Arte Edil Legno di Alberto Mereu per l’importante collaborazione ,il verde di Milano per la sua disponibilità.
Prosegue Anna Caracciolo nel suo post Facebook il suo bel racconto, steso di getto come sua abitudine, che trasuda infinita gioia e soddisfazione: “Le panchine raccontano” a Villa Litta Modignani di Affori
Cristina Trivulzio di Belgioioso ed Alessandro Manzoni
Tanti altri avrebbero meritato il loro posto ma ho scelto loro due perché attratta dalla contrapposta personalità.
Lei estroversa, stravagante, scrittrice, giornalista, benefattrice, sempre sulle barricate per l’Italia Unita. Le sue “Brigate Belgioioso” da lei finanziate ebbero un’eco straordinaria lungo tutto lo Stivale durante il risorgimento. Era una penna libera e rispettata in tantissimi salotti letterari in Italia e all’estero. Seppe guardare avanti impegnandosi affinché le donne iniziassero ad acculturarsi per affrancarsi dai costumi che le riconoscevano solo custodi del focolare domestico. Idem fece per i giovanissimi ragazzi che prestissimo dovevano occuparsi dei lavori nei campi. Per questi ultimi avviò una lunga battaglia di scolarizzazione andando contro alle perplessità di Alessandro Manzoni che si chiedeva << chi coltiverà i campi, chi penserà all’agricoltura? >>
Lei, nobile e ricca, attraversò periodi in cui conobbe la povertà avvicinandosi e conoscendo coloro che facevano fatica a vivere. Non si risparmiò neanche quando la sua malattia iniziava a non darle tregua.
In questa Villa dove spesso si rifugiò (specie negli ultimi anni di vita) sia dalla madre Vittoria Gherardini che dalla polizia austriaca che la inseguiva, frequentò Alessandro Manzoni, ospite quasi fisso a Villa Litta Modignani.
Lui, il Maestro del romanticismo italiano, meticoloso, umbratile, moralista fece uscire nel suo capolavoro “I promessi sposi” la sua simpatia per la vita, quella simpatia che non sapeva probabilmente neppure Lui di possedere e che portava nascosta in se stesso. Rappresentò un quadro della società con le sue nevrosi, freddezze, poteri e incapacità di donarsi come del resto Lui stesso era. Fu grande uomo di lettere e non di azione. Mal tollerava una donna libera che viveva con un marito (il Principe Emiliano Barbiano di Belgioioso) dal quale era separata e con una figlia la cui paternità era sconosciuta avendo il Barbiano di Belgioioso dichiarato di non esserne il padre. Tentò di farle risciacquare gli abiti dell’immoralità e non riuscendoci la bandì a tal punto da non concederle di dare l’ultimo saluto alla madre Giulia Beccaria morente…
Conclude così Anna Caracciolo il suo bel racconto, così appassionato e ricco di sfumature come solo lei sa fare…
Li ho voluti vicini nel desiderio di farli riappacificare. Credo lo siano già da dove ci guardano sorridendo per questa mia idea. Ora tocca ai cittadini ammirarli e rispettarli. Le panchine saranno posizionate a brevissimo nel luogo più idoneo. Grazie a tutti coloro che sono stati presenti, al Municipio 9 per aver ospitato questo evento ed aver creduto nel mio progetto, all’eccellente artista Claudio Bindella che mi ha sopportato come pure il Settore Verde del Comune di Milano nella persona del sig. Giugliarelli non dimenticando Alberto Mereu Edil Legno per il grande supporto tecnico, smontaggio e rimontaggio delle doghe delle panchine.
Le foto sono di Alessandro Businaro che come sempre dimostra la sua grande bravura e disponibilità.
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Impaginato da Ermes Cordaro, autore di MilanoAffori.it