I Sirenei Villa Litta Affori sfingi obelischi monumento egizio del '700

Uno dei simboli memorabili e più preziosi di Affori, I Sirenei. Eretto nel ‘700 era il trionfale portale di accesso a Villa Litta Modignani da cui fu irrimediabilmente separato con l’arrivo della ferrovia nel 1878. Negli anni 2000 cadde nell’oblio del degrado e solo grazie alle proteste di cittadini e articoli di cronaca sui giornali ritrovò finalmente il suo meritato splendore col restauro del 2012. Questo maestoso portale barocco in stile egizio vecchio di tre secoli, sopravvive solitario e confinato, spesso dimenticato dagli stessi residenti. Un vero gioiello scultoreo da valorizzare e preservare anche in vista del Centenario dell’annessione dell’ex Comune autonomo di Affori alla Grande Milano avvenuta nel 1923 perchè situazioni di incuria e abbandono non si ripetano ancora, affinchè i Cittadini e le Istituzioni preservino i beni che la Storia ci ha consegnato e possano essere ulteriormente valorizzati e amati dalla cittadinanza milanese!

I Sirenei nuovi caseggiati foto Franco Brandazzi
I Sirenei oggi con nuovi caseggiati che incombono (foto Franco Brandazzi)

MilanoAffori.it vi propone una bella raccolta di testimonianze e immagini inedite in omaggio a Luigi Ripamonti, appassionato scrittore, ricercatore e documentarista della Storia afforese che da sempre divulga e condivide il frutto delle sue preziosissime ricerche: sue molte delle foto in bianco e nero e notizie storiche. Vi proponiamo anche un secondo articolo di MilanoAffori.it (una ricostruzione delle proteste dei residenti supportate dalla stampa locale e dagli sforzi compiuti dal Consiglio di Zona 9): negli anni 2000 il complesso scultoreo dei Sirenei e la Villa versavano in condizioni di totale degrado e abbandono! Finalmente tra il 2012 e il 2017 il Comune di Milano intervenne con importanti lavori di restauro dei Sirenei nel 2012 e di riqualificazione di Villa Litta Modignani nel 2015.

I Serenell di Affori di Luigi Ripamonti.
Brano tratto dal volume Affori Mille Anni di Storia editore La Buona Parola (1995)


Mi piace molto più chiamarle così che non, come di solito, quasi con spregio, vengono chiamate: “I donasc” (le donnacce). Nulla giustifica un tale dispregiativo nomignolo affibbiato a quelle pietre scolpite che tanto posto d’onore hanno avuto nella sfarzosa e galante vita dei nobili proprietari di Villa Litta che ha svolto un ruolo di primo piano in tre secoli di storia afforese.

Quel semicerchio di pietre fatto di due vasi ornamentali, due piramidi e due sfingi, che ora sembra caduto lì per caso, dove è tutto ciò che rimane del grandioso ingresso principale alla Villa quale inizio di un lungo viale, contornato di piante, fiori, siepi, prati e adornato da un’artistica cancellata in ferro battuto che dava lustro alla Villa e al suo Parco.

Altrochè ammasso di pietre! Un rudere sì, per colpa nostra, ma un rudere con tanto di pedigree, di Storia, di ricordi, di racconti da poterci scrivere un libro! Invece sono là, abbandonate in dignitoso silenzio che guardano tra l’indifferente e il corrucciato una schiera di spensierati bambini che giocano attorno, anch’essi incolpevolmente indifferenti a tre secoli di storia che trasudano da quelle sfingi. Ma almeno loro non le offendono ignorandole!

La nobile dimora di Villa Litta Modignani

Era circondata da un magnifico e scenografico parco all’inglese molto più vasto ed esteso di ciò che vediamo oggi. Fu il conte Ercole Silva a progettarlo nel ‘700 ampliandolo e ridisegnandolo con sistemazioni all’italiana e all’inglese. Il parco di Villa Litta è uno dei più antichi nella periferia milanese e oggi preserva ancora alcune tra le più maestose e secolari alberature della zona come i maestosi platani di epoca napoleonica.

Questa nobile residenza afforese realizzata dal marchese Corbella nel 1687 fu ceduta e acquistata nel tempo da diversi casati: dai Gherardini passò ai Trivulzio, quindi ai Visconti d’Aragona, ai Taccioli per chiudere la cessione nobiliare in mano ai Litta Modignani da cui prese il nome.

Villa Litta Modignani e il suo parco antico

Storia, curiosità e gallerie fotografiche

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Villa Litta restaurata ritrova l’antico splendore

Oltre un anno di lavori e cantieri. Riqualificate le facciate e il tetto; al piano terra recuperati affreschi e soffitti a cassettoni. La nuova Sala Matrimoni civili

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Il Parco di Villa Litta è uno dei più antichi di Milano

Maestosi platani ultra secolari svettano in questo storico parco afforese che abbraccia Villa Litta. Nato come giardino all’italiana, fu ampliato e trasformato in “giardino paesaggistico” verso la metà dell’800…

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Cappellina degli Appestati

Sorge al confine del parco di Villa Litta, dove un tempo era un foppone per la sepoltura degli infetti della peste del 1630… Da molti anni versa nel più totale degrado nascosta e inaccessibile. Forse a breve il recupero promesso dal Municipio…

Un ampio viale alberato conduceva a Villa Litta

Il complesso seicentesco di Villa Litta Modignani sorge sull’intersezione di due assi ortogonali: uno è l’attuale Viale Affori – allora intitolato Belgioioso Triulzi – che consentiva l’accesso laterale da est e dall’antico nucleo agricolo di Affori.

L’altro asse, tracciato nel ‘700, perpendicolare al primo e orientato verso nord in direzione dell’antica strada Postale della Comasina, permetteva ai visitatori provenienti dalla Brianza, dal Comasco e dalla Svizzera di giungere frontalmente alla nobile residenza afforese. Questo nuovo viale, un ampio rettilineo lungo ben 500 metri, era intitolato a Visconti Gherardini ed era delimitato da un doppio filare di platani che creavano uno scenografico cono prospettico sulla facciata della villa. Oggi di quel imponente viale trionfale ne sopravvive solo un breve accenno percorribile entrando al parco di Villa Litta da via Taccioli.

I Sirenei in un bel acquerello di A. Annoni, raffigura il viale alberato, ingresso solenne a Villa Litta come doveva apparire nel '700
I Sirenei in un bel acquerello di A. Annoni, raffigura il viale alberato, ingresso solenne a Villa Litta come doveva apparire nel ‘700
Affori il lungo viale prospettico realizzato tra Villa Litta e la strada Postale Comasina in una mappa del Brenna del 1865
Affori: il lungo viale prospettico realizzato tra Villa Litta e la strada Postale Comasina in una mappa del Brenna del 1865

I Sirenei di Villa Litta, monumentale portale barocco del ‘700

Al vertice nord del lungo viale alberato (intitolato al Visconte Gherardini) fu realizzato un imponente ingresso trionfale per accogliere e impressionare gli illustri e facoltosi ospiti in visita a Villa Litta: I Sirenei (o anche Serenej), un elaborato complesso scultoreo in stile barocco ispirato all’arte egizia, stile molto in auge in quegli anni, composto di due alti obelischi, due sfingi e due grandi anfore in pietra di ceppo lombardo posti su grandi basamenti che sostenevano una monumentale ed elaborata cancellata in ferro battuto. Nel dopoguerra l’antica cancellata del Settecento inspiegabilmente venne smontata e trasferita a Villa Clerici a Niguarda dove si trova tutt’ora.

Affori Viale prospettico tra Villa Litta e i Sirenei Urbanfile
Affori: il Viale prospettico tra Villa Litta e i Sirenei tagliato a metà dal tracciato della ferrovia (rendering Urbanfile)

L’arrivo della ferrovia separerà per sempre I Sirenei dalla Villa

Nella seconda metà dell’Ottocento il progresso industriale e l’arrivo della ferrovia ad Affori sarà la vera causa e l’iniziò dell’inesorabile declino del portale d’ingresso monumentale dei Sirenei. Il tracciato dei binari posati tra Bovisa e Cormano incrociava proprio nel mezzo il bel viale settecentesco tagliandolo di netto. I Sirenei rimasero così separati irrimediabilmente dalla Villa e dal suo storico parco, solitari e isolati in mezzo a campi di frumento e filari di gelsi.

I Sirenei negli anni '50 obelischi egizi era entrata monumentale a Villa Litta Affori
I Sirenei negli anni ’50: gli obelischi egizi spiccano solitari tra prati incolti (foto OESSE)

Il declino delle nobili casate proprietarie di Villa Litta e l’oblio dei Sirenei

Dalla fine dell’Ottocento la proprietà della Villa e i suoi possedimenti agricoli vennero frazionati e venduti passando in mano a differenti famiglie. La gran parte delle vaste e fertili aree rurali coltivate che attorniavano Villa Litta oltre a buona parte di quello che era stato un magnifico parco all’inglese subirono alienazioni, radicali modifiche urbanistiche e speculazioni edilizie. Inoltre, negli anni ’50 e ’60 la città crebbe notevolmente invadendo le aree periferiche un tempo agricole: furono edificati nuovi quartieri come la Comasina e massicce costruzioni sorsero a ridosso dei Sirenei a tal punto da soffocare e nascondere il complesso scultoreo.

Benchè relegati in un fazzoletto di prato, sfingi, stele e anfore rimasero miracolosamente integri per decenni.

I Sirenei di Affori negli anni '50 dimenticati tra le sterpaglie in una foto di Luigi Ripamonti
I Sirenei di Affori negli anni ’50 dimenticati tra le sterpaglie in una foto di Luigi Ripamonti
Affori, coda al passaggio a livello di Via Astesani. Sullo sfondo si intravedono gli obelischi dei Sirenei (foto Milano Policroma)
Affori, coda al passaggio a livello di Via Astesani. Sullo sfondo si intravedono gli obelischi dei Sirenei (foto Milano Policroma)
I Sirenei nel 1973 in una scena del film La Polizia Trema sullo sfondo il quartiere Comasina in costruzione
I Sirenei nel 1973 in una scena del film Milano Trema sullo sfondo il quartiere Comasina in costruzione

I Sirenei, l’abbandono negli anni 2000, il restauro e la rinascita nel 2012

PER NON DIMENTICARE: Attraverso ritagli e articoli dei quotidiani pubblicati tra il 2008 e il 2015, MilanoAffori.it ha ricostruito le travagliate vicissitudini di questo scenografico e monumentale capolavoro scultoreo di fine ‘700, uno dei simboli più iconici dell’antica Storia afforese. I Sirenei e Villa Litta Modignani andarono inspiegabilmente incontro all’inesorabile degrado del tempo, trascurati e dimenticati persino dai residenti afforesi. Dopo decenni di incuria e abbandono…

Lombardia Beni Culturali riporta in una nota questa credenza popolare:

Lungo l’antica strada postale che, da Porta Comasina, si allunga a nord, si trova ancora in piedi, ma alquanto dimenticato, il monumentale ingresso alla villa Litta Modignani: due sfingi chiamate dialettalmente “I DUNASC” [dialettale versione di donnacce] e obelischi, uno dei quali sarebbe stato pieno di monete d’oro…

Un’altra diceria voleva che di qui muovesse un cunicolo fino alla villa, e che i signori di Affori vi gettassero le concubine dopo le orge.

I Sireni di Affori via Comasina foto Franco BRANDAZZI
I Sireni di Affori foto Franco BRANDAZZI

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Di Ermes Cordaro MilanoAffori.it

Ciao, mi chiamo Ermes Cordaro, vivo ad Affori dal 2004. Ho realizzato questo sito per raccontare e far riscoprire il quartiere di Affori. Prendo spunto dalle testimonianze, dalle fotografie e dai video che i residenti postano e condividono sui social oltre alle notizie che trovo sui giornali di zona e sui quotidiani. Se vuoi collaborare anche tu in questo progetto, scrivimi a: ermes@milanoaffori.it Ho promosso molte iniziative di volontariato e cittadinanza attiva per migliorare alcune aree del quartiere e coinvolgere gli afforesi nella tutela del proprio quartiere. Con Retake Milano nel Settembre 2014 abbiamo ridipinto le facciate vergognosamente imbrattate della seicentesca Villa Litta Modignani. Sono sostenitore di Facciamo bella Affori e di tutte quelle iniziative per rendere Affori più viva e accogliente. Meno degrado e vandalismo, più impegno civile per la vivibilità della nostra bella Milano.

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