Le drammatiche testimonianze dei sopravvissuti afforesi e le fotografie delle distruzioni che colpirono pesantemente Affori durante le violente e devastanti incursioni aeree su Milano nella seconda Guerra Mondiale
Per non dimenticare, la Storia si ripete e l’uomo ripete gli stessi errori del passato…
MilanoAffori.it ha raccolto le testimonianze di alcuni sopravvissuti afforesi, oggi vivi testimoni di quegli anni drammatici di morte e sofferenza che scamparono e sopravvissero alle devastanti distruzioni che colpirono anche Affori nelle notti del 14 Agosto 1943 e del 10 Settembre 1944 durante i bombardamenti aerei su Milano. Miracolosamente scamparono alla morte!! Li ringraziamo col più grande affetto e un sincero rispetto per aver condiviso con tutti noi i loro tristi ricordi e sentimenti; oggi più che mai devono farci riflettere e renderci consapevoli dei drammi e del dolore causati dalle guerre). Leggete anche i commenti, i racconti e le testimonianze drammatiche che i nostri lettori ci hanno lasciato a fondo pagina.
Nelle calde e afose notti del 14 Agosto 1943 e poi anche del 10 Settembre 1944 Affori fu duramente colpita durante i terribili e devastanti bombardamenti aerei delle Forze Alleate su Milano: in poche ore vennero sganciate tonnellate di ordigni esplosivi e dirompenti e migliaia di spezzoni incendiari che lasciarono indelebili ferite su tutta la città di Milano; centinaia di morti civili innocenti e interi quartieri distrutti!
Pubblichiamo le impressionanti immagini delle distruzioni avvenute ad Affori in quelle notti (foto realizzate dallo Studio fotografico Augusto Dotti ed Enrico Bernini conservate presso il Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco di Milano) e condivise dal nostro storico Luigi Ripamonti per non dimenticare e soprattutto per ribadire “NO a tutte le Guerre!.
Testi, impaginazione ed elaborazione grafica di Ermes Cordaro
I bombardamenti su Milano dal 1940 al ’45
Sin dal 1940 Milano era ritenuta un importante obiettivo militare essendo la città industriale più sviluppata d’Italia e una delle più rilevanti a livello europeo, situata all’interno del triangolo industriale, con Torino e Genova. L’intenzione dei ripeturi bombardamenti sistematici sulla città “civile” colpendo case e terrorizzando la popolazione affinchè spingesse sul Governo a chiedere un armistizio…
( Storia di Milano )
( Restelli Storia )
Le bombe su Affori causarono decine di morti e rasero al suolo case ed edifici civili
Nelle notti del 14 Agosto 1943 e del 10 Settembre 1944 i micidiali bombardieri delle Forze Alleate sganciarono su Milano e dintorni tonnellate di spezzoni incendiari e bombe di grosso calibro. Ad Affori furono decine i morti che perirono sotto gli edifici crollati. La FERRAREZZA era un’antica Cascina afforese all’incrocio tra via Astesani e via Zanoli. Fu colpita e distrutta completamente durante i bombardamenti del 10 Agosto 1944. Un intero isolato alle spalle della parrocchiale di Santa Giustina e l’Asilo infantile furono rasi al suolo; la chiesa stessa subì pesantissimi danni e altri edifici civili in via Astesani riportarono lesioni tali che vennero abbattuti e ricostruiti dopo la guerra.
La storia oggi si ripete per l’ennesima volta in altre parti del Mondo e noi abbiamo il dovere di ricordare e trasmettete il dramma vissuto da coloro che hanno assistito inermi e impotenti a quei terribili momenti. Immagini indelebili nei loro occhi e nelle loro memorie di sopravvissuti che segnarono pesantemente le loro vite e le loro famiglie, la nostra Affori, la nostra città e la Nazione intera che devono scoraggiarci nel ripetere gli errori del passato. La Guerra non fa sconti a nessuno… BASTA GUERRE, COSTRUIAMO LA PACE !!!
AFFORI 10 SETTEMBRE 1944, ore 22.36
Il tempo si è fermato per 45 nostri concittadini colpiti da una morte improvvisa e inaspettata piombata dal cielo su Affori. Morti, feriti, distruzioni e dolore. A ricordo di quella notte, nell’Archivio Parrocchiale conserviamo una pergamena con i loro nomi ed uno spezzone incendiario ritrovato fra le macerie della nostra Parrocchiale che fu colpita e danneggiata.
Un affettuoso ricordo di Luigi Ripamonti, Storico Afforese
Luigi Ripamonti, emerito e instancabile Storico afforese
Ringraziamo soprattutto il nostro Luigi Ripamonti, inestimabile memoria Storica e archivistica afforese, (oggi 90enne !!!), che visse quei drammatici bombardamenti su Affori, testimone di quell’inferno in cui lui stesso perse i suoi genitori. Nei suoi preziosi libri consultabili in Biblioteca a Villa Litta e nei suoi articoli pubblicati su ABC ci trasmette la Storia di Affori documentata in tanti anni di ricerche svolte con grande passione negli archivi parrocchiali e di Milano. La sua missione è diffonderla e condividerla con la Comunità con ogni strumento anche sui gruppi facebook della zona.
Le testimonianze di alcuni afforesi sopravvissuti ai bombardamenti su Affori
Felice, Luigi e Orazio allora erano bambini spensierati e inconsapevoli di quanto gli eventi della Guerra avrebbero cambiato pesantemente le loro vite. Furono tra i pochi sopravvissuti di quei terribili momenti del bombardamento di Affori avvenuto nella notte del 10 Settembre 1944 che distrusse l’edificio sotto cui avevano cercato rifugio coi loro cari…
In Santa Giustina sono conservati uno spezzone incendiario e la pergamena che riporta i nomi dei concittadini afforesi morti sotto le bombe.
Il ricordo del signor Orazio Carta, oggi ultra 80enne è un fortunato sopravvissuto al bombardamento su Affori del 10 Settembre 1944.
Ricordi di guerra di Orazio Carta…
Ero bambino, però il ricordo di quella domenica notte del 10 settembre 1944 riaffiora indelebile nella mia mente. Io e parte della mia famiglia, al suono delle sirene ci affrettammo per raggiungere il rifugio antiaereo costruito su un terreno aperto sito quasi di fronte al nostro cortile, credo di non sbagliare ricordando che il rifugio era situato verso la fine di via Zanoli quasi all’angolo con via Pellegrino Rossi. Io e mio fratello Oscar ogni tanto ci affacciavamo all’uscita del rifugio e vedevamo cadere sugli edifici vicini spezzoni incendiari, poi tornavamo dentro per sederci vicino a nostra madre. Improvvisamente ci fu un forte spostamento d’aria, a questo punto tutte le luci si spensero e cominciò a crollarci tutto addosso. Con estrema difficoltà e terrore, con l’aiuto di molte persone siamo riusciti a raggiungere l’uscita. Ricordo mia madre con il volto sanguinante, mentre io e mio fratello uscimmo illesi. Purtroppo per il nonno Pasquale Moiraghi fu la fine. Nei giorni successivi ho potuto vedere le devastazioni tutte intorno compreso il cortile dei Restelli tutto sventrato e altro ancora riaffiora nei miei ricordi…
La testimonianza del signor Felice Grassi, afforese di lunga data, è una delle memorie storiche del quartiere.
Racconto di Felice Grassi, memoria storica e prestigiosa realtà commerciale di Affori…
Avevo 5 anni, ho pochi ricordi della guerra, ma quel bombardamento mi è rimasto scolpito nella mente. Ero nel rifugio di via Cialdini (Curt del Circul) in braccio a mia sorella Regina, ero già spaventato per il fragore delle bombe quando improvvisamente si spalancò la porta del rifugio, e urlando terrorizzati entrarono gli scampati della Curt dei Restelli.
Le incursioni aeree sulle città per stremare la popolazione civile
Quali erano gli obiettivi dei bombardamenti alleati ?
Tra il 1942 e il 1944 le incursioni aeree si intensificarono sui maggiori centri urbani del nord Italia ove erano concentrate le più importanti attività produttive e industriali. Milano era un obiettivo prioritario per la presenza delle maggiori fabbriche italiane e per essere un importante snodo ferroviario. Le massicce ondate di bombardieri inglesi e americani sganciarono sulla città migliaia di bombe di grosso calibro che lasciarono devastazione, morti e migliaia di feriti. Anche Affori fu colpita e le foto che pubblichiamo ne raccontano il dramma e le conseguenze di quei terribili anni.
Milano e i più importanti centri industriali del nord Italia come Torino e Genova subirono i primi bombardamenti aerei sin dal 1940. Erano condotti dai bombardieri inglesi che partivano dalle basi situate nel sud della Francia per colpire principalmente strutture industriali, porti e snodi ferroviari. Dal 1942, l’occupazione tedesca della Francia, obbligò le squadriglie di aerei inglesi a decollare dal sud dell’Inghilterra. Intanto le Forze di Liberazione Americane sbarcate in Sicilia risalivano lo stivale facendo retrocedere le armate tedesche verso nord. I loro bombardieri potevano decollare dalle basi aeree situate in Puglia. Le incursioni aeree delle Forze Alleate puntavano a colpire, danneggiare pesantemente e bloccare la produzione delle grandi aree industriali italiane ancora controllate dalle forze di occupazione tedesche. Nel settore nord della città di Milano erano presenti i importanti stabilimenti chimici e le grandi fabbriche metallurgiche: l’Alfa Romeo, la Edoardo Bianchi, le officine Fratelli Borletti, la Magneti Marelli, la Caproni, la Pirelli, la Breda, l’Ansaldo, l’Isotta Fraschini e le acciaierie Falck di Sesto San Giovanni oltre agli snodi nevralgici del trasporto viario e ferroviario.
Per accelerare la resa dell’Italia e la fine della Guerra, i bombardamenti sistematici si susseguivano incessantemente sia di giorno che di notte colpendo volutamente e devastando pesantemente anche obiettivi civili, scuole e ospedali e non più solo le aree industriali. Città devastate, abitazioni ed edifici pubblici ridotti in macerie, strade e linee ferroviarie interrotte, ponti fatti saltare, difficoltà di approvvigionamento di cibo e generi primari misero definitivamente in ginocchio le popolazioni civili già stremate da anni di guerre e miseria.
Perchè le bombe caddero su Affori? Quali erano gli obiettivi da colpire?
I quartieri di Bovisa, Dergano, Bicocca e Affori sin dai primi del ‘900 ospitavano importanti attività industriali che sin dalla fine dell’800 ne avevano profondamente trasformato l’aspetto urbano e il tessuto sociale (Leggi il nostro articolo: Affori perde la sua anima agricola)
Ad Affori erano presenti molti stabilimenti, officine e attività produttive di rilievo. La Oerlikon, una grande industria per la produzione di materiale bellico era situata proprio qui in Via Armellini e rappresentava certamente un obiettivo primario da colpire. Ancora oggi se ne possono vedere gli ultimi ampi capannoni dismessi e fatiscenti che si affacciano tra le Vie Don Grioli, Cialdini e Armellini. Una parte dei terreni su cui si estendeva lo smisurato stabilimento è stata in parte riutilizzata per edificare il nuovo supermercato Esselunga di Via Astesani.
Molti gli edifici afforesi che furono distrutti o gravemente danneggiati in quelle terribili notti: La Curt dei Restej che si affacciava al numero 10 di via Zanoli fu ridotta in macerie nell’Agosto del 1943 mentre l’intero isolato e l’abside della Parrocchia di Santa Giustina, l’Asilo d’infanzia di Via Molteni oltre a diverse abitazioni civili in Via Astesani furono rase al suolo dalle bombe dirompenti e dagli spezzoni incendiari il 10 Settembre 1944.
La Cucirini Tre Stelle fu bombardata perchè produceva “spolette”…
Un terribile equivoco, così si racconta…: le spolette per cucire, non quelle per le bombe a mano !!!
Durante i bombardamenti aerei del 10 Settembre 1944 venne individuato ad Affori un altro potenziale obiettivo che fu colpito e danneggiato. La Cucirini Tre Stelle, era ed è sempre stata, una rinomata azienda tessile afforese situata tra le Vie Flavia, Novaro e Faccio (negli stessi edifici che oggi ospitano la Casa di riposo). Nei suoi capannoni, costruiti tra il 1931 e il 1933, si producevano accessori per cucire e per la maglieria e le rinomate “spolette per cucire” esportate in tutto il mondo.
Ma non si trattava di “spolette” per le bombe a mano, (congegno destinato ad attivare l’accensione della carica interna esplosiva), bensì spolette usate per cucire e filare di cui l’azienda Cucirini Tre Stelle già in quegli anni con la sua produzione copriva il 50% del mercato italiano nel settore dei prodotti per merceria destinati al consumo domestico. Un banale e inaudito equivoco…!!!
Le bombe causarono immani danneggiamenti agli edifici industriali e alle abitazioni civili dell’intero isolato situato tra le vie Flavia, Molteni e Taccioli, alle spalle della Parrocchiale di Santa Giustina. Nelle foto qui sotto vediamo le macerie e la devastazione degli edifici civili, semplici case di ringhiera a ballatoio, attigui alla Cucirini, completamente distrutti dalle bombe dirompenti.
La Parrocchiale di Santa Giustina subì notevoli danneggiamenti all’abside e al tetto che crollò all’interno della chiesa e le belle vetrate ottocentesche andarono completamente in frantumi. (Nella foto sottostante l’abside della Parrocchiale di Santa Giustina gravemente danneggiata dai bombardamenti del 10 Settembre 1944 – Civico Archivio Fotografico di Milano)
L’Asilo dell’infanzia di Via Molteni, alle spalle dell’abside, fu completamente raso al suolo. Venne poi ricostruito subito dopo la Guerra. Cliccando l’immagine qui sotto potete leggere il post su Facebook di Anna Maria Caracciolo in cui ne racconta per filo e per segno la storia sin dal 1903
L’assistenza alla popolazione civile
La foto qui sotto, scattata in piazza S.Giustina nel Settembre 1944, dopo il disastroso bombardamento su Affori che causò danni e 63 vittime, ricorda agli afforesi vecchi e nuovi che allora il Comune di Milano per qualche mese inviò giornalmente dei pasti caldi per sfamare la popolazione civile e fornì alloggi ad alcuni sinistrati che avevano perso le loro abitazioni distrutte durante i bambardamenti.
Trovammo accoglienza ed assistenza nel momento della disgrazia, noi Afforesi, me compreso !!!
Luigi Ripamonti
Funerali, commemorazioni e celebrazioni per la Liberazione del 25 Aprile 1945
Fonti e approfondimenti:
Civico Archivio Fotografico di Milano del Comune di Milano (fotografieincomune.comune.milano.it)
Archivio digitale della Regione Lombardia (www.lombardiabeniculturali.it)
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Mi chiamo Visconti Marcello, sono del 1936. I miei genitori dal 1039 al 1945 sono stati i proprietari del ristorante con giardino La Pianta e quindi tutto il periodo della guerra lo abbiamo vissuto in prima persona. Io frequentavo l’asilo dove c’è la chiesa. Il giorno del bombardamento ero dai miei nonni a Varedo. Ad Affori abitavamo nell’appartamento sopra il ristorante. Il negozio a fianco della Pianta era una farmacia e i feriti passavano dalla Pianta per andare a farsi medicare perché la farmacia aveva l’ingresso distrutto. Anche se ero piccolo ricordo ancora molto bene quel periodo. Per fortuna sono ancora qui per raccontare.
Marcello Visconti
Gentilissimo sig. Marcello,
è con sincera commozione e un profondo ringraziamento che accolgo e pubblico la sua lettera, ulteriore preziosissima testimonianza di quei terribili giorni, mesi, anni della Guerra.
Il vostro racconto ci catapulta indietro nel tempo e ci mostra aspetti di vita della nostra Affori e della nostra città di grandi sacrifici e pesantissime perdite. Durante i bombardamenti del ’43-’44 moltissimi milanesi erano sfollati verso i comuni brianzoli. Vivere in città era davvero molto difficile anche per la penuria di approvvigionamenti alimentari e dei prodotti primari.
PER NON DIMENTICARE… Le vostre testimonianze sono davvero preziose per rimarcare ogni giorno cosa vuol dire la PACE, e non ricadere negli stessi errori del passato.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE…
Ermes Cordaro
Buona giornata, mi sento in dovere di contribuire ai racconti che mi sono pervenuti dai miei genitori: nel corso di quel bombardamento, mio zio Rino Piva, che abitava con tutta la famiglia nella curt di Restei, si salvo’ e fu ospitato con tutti i suoi parenti dalla famiglia di mio nonno paterno che allora abitava in via Cialdini 89, in quello stesso periodo mio padre Attilio, reduce dalla campagna di Russia, e mio zio Pierino mentre disputavano una partita a bocce al Circul Sempre Uniti, furono arrestati da alcuni membri della Rsi e incarcerati, fortuna volle che dopo qualche tempo furono rilasciati.
Complimenti per come da sempre siete stati sensibili e ” Attivi” nel conservare e divulgare la storia di Affori.
Chi tradisce la storia,tradisce se stesso.
Pochi conoscono la verità e molti di questi per vergogna o per interesse la rinnegano.
Chi vuole capire il presente per scegliere la giusta strada che porta al futuro….é obbligato a ricercare e conoscere la storia .
Salutatemi la famiglia ripamonti che ho avuto modo di conoscere direttamente anni fa .
Giorgio Cusmai
Gentilissimo sig. Giorgio Cusmai,
GRAZIE davvero di aver letto, apprezzato e commentato il mio articolo: AFFORI SOTTO LE BOMBE.
GRAZIE per le belle parole che ci regala e il monito a non dimenticare, conoscere e conservare la MEMORIA del nostro passato e della nostra STORIA (con la esse maiuscola).
Un insegnamento per tutti noi.
Qualora avesse piacere di scrivere un ricordo, una testimonianza o una documentazione sulla nostra Affori sarò onorato di poterne parlare insieme per poi pubblicarlo sul sito.
Non mancherò di girare i suoi saluti al nostro caro Luigi Ripamonti e alla sua famiglia.
Grazie e a presto,
Ermes Cordaro, MilanoAffori.it
Buongiorno,
oggi con mio figlio parlavamo e ricordavamo i nonni. Ho digitato AFFORI e un mondo di ricordi si è aperto. Mi è tornato alla mente la paura che mia madre aveva quando negli anni cinquanta sentiva passare un aereo. In quella notte fra le vittime c’era mio nonno: Mia madre, unica sopravvissuta su 24 persone che abitavano in quel edificio, passò un anno in ospedale.
Le voglio chiedere se l’elenco delle vittime riporta anche i dati dell’abitazione. Mio nonno si chiamava AVALDI.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Cesare Lavizzari
Gentilissimo sig. Cesare Lavizzari,
grazie per aver condiviso questa sua testimonianza di quei momenti terribili. Racconti drammatici che devono servire a tutti noi per non dimenticare la Storia da cui dovremmo imparare per non commettere ancora gli stessi errori.
Per rispondere alla sua richiesta, inoltro questo messaggio allo Storico afforese, Luigi Ripamonti, anche Lui sopravvissuto ai bombardamenti del 1944 in cui perse alcuni familiari.
Le farò sapere al più presto, appena riceveremo un riscontro.
GRAZIE ancora per aver scritto su MilanoAffori.it
Ermes Cordaro
Le ho mandato dei brevi ricordi di quella notte.Orazio.carta@alice
Gentilissimo sig. Orazio Carta,
La ringrazio con sincero apprezzamento. Attendo di ricevere le Sue preziose testimonianze. Se è d’accordo, si potrebbero pubblicare nella pagina in calce alle foto del Signor Ripamonti….
Ermes
Sono d’accordo alla pubblicazione delle mie testimonianze.Chissa se di quella notte qualche altra persona puo’ testimoniare la stessa mia esperienza.
Io sono un sopravvissuto a quel bombardamento.
Carissimo Orazio Carta,
GRAZIE per la Sua testimonianza di quei terribili momenti.
Le sofferenze e le distruzioni della Guerra hanno lasciato profonde cicatrici nei ricordi delle persone che l’hanno vissuta.
E’ un onore raccogliere sul mio sito le sue poche ma profondamente significative parole.
Mi farebbe molto piacere aggiungere nella pagina qualche suo ulteriore ricordo, qualora Le facesse piacere.
Una reale testimonianza, soprattutto per non dimenticare.
Grazie ancora di cuore, chissà che potremo anche incontrarci presto.
Ermes Cordaro,