Ampi marciapiedi, nuova illuminazione stradale e completo rifacimento dei sotto-servizi grazie allo scomputo delle nuove torri di Via Moneta, 40 ma nessun percorso ciclabile
Completata la riqualificazione viaria e urbanistica per il lungo rettilineo di via Ernesto Teodoro Moneta che si inserisce nella più ampia e radicale riorganizzazione viabilistica degli ultimi decenni del settore sud del quartiere di Affori. Via E. T. Moneta costeggia il lato sud del Parco di Villa Litta e collega Affori direttamente con la Bovisa. Questo lungo asse viario è in effetti da considerare in due distinti tronconi sia per le diverse ampiezze della sezione stradale, sia per le diversità del tessuto urbano che questa lunga strada attraversa:
Nemmeno un marciapiede decente lungo il tratto più stretto e antico di Via Moneta, ecco come si presentava il tratto di Via Ernesto Teodoro Moneta nelle fotografie che ho scattato qualche anno addietro prima della completa riqualificazione avvenuta nell’estate 2020:
il primo troncone di circa 200 metri parte dall’angolo con via Enrico Cialdini fino a via Lisiade Pedroni è il tratto con la sezione stradale marcatamente stretta, talmente stretta che il transito nei due sensi di marcia comportava spesso il rischio di toccare il veicolo che procedeva in senso opposto, specialmente se incrociavi un furgone o un camion. Oltretutto lungo questo stretto tratto stradale erano totalmente inesistenti i marciapiedi e i pedoni erano costretti a camminare in fila indiana rasentando i muri delle vecchie case che ancora oggi costituiscono parte dell’antico borgo di Affori. Qui al numero 18 è ancora ben osservabile in tutta la sua estensione una delle ultime e più rappresentative ex cascine agricole che asservivano alla storica Villa Litta Modignani il cui bel parco di Villa Litta (tra i più antichi di Milano) si sviluppa appunto lungo il lato nord della strada.
Il tratto dritto e più ampio: un rettilineo circondato da capannoni e spedizionieri
Il secondo troncone di via E. T. Moneta, quello più ampio va dall’angolo con via Lisiade Pedroni fino al curvone che costreggia le ferrovie nord è sempre stato un lungo e anonimo rettilineo stradale costeggiato per lo più da vasti capannoni, magazzini e vecchi depositi di spedizionieri. Qui c’è anche la prestigiosa sede di Luce Plan che ha ceduto le aree dismesse su cui ora sono state edificate le nuove torri. Su questo rettilineo fino a qualche tempo fa capitava di trovarsi mezzi pesanti e tir intenti nelle loro complicate manovre per accedere ai piazzali di carico/scarico dei corrieri.
Un nuovo assetto viario, lampioni e ampi marciapiedi per la nuova via Teodoro Moneta
I lavori di riqualificazione sono stati realizzati grazie agli oneri di scomputo ottenuti per la realizzazione delle nuove massicce torri residenziali che ospiteranno oltre 400 nuove famiglie del Piano di Intervento Integrato di Via Moneta 40 il cui primo progetto risale addirittura al 2007 e poi ripensato e rivisto nel secondo progetto del 2012.
La lunga storia della riqualificazione di via Moneta si trascina sin dal 2007
Il P.I.I di Via Moneta 40 ha una lunghissima e travagliata storia: qui erano i capannoni di un rinomato mobilificio afforese rimasti in disuso per decenni. Poi ben due progetti: il primo risale al nel 2007 e prevedeva alte torri e grosse cubature poi ripensato e rivisto nell’attuale progetto rivisto nel 2012…
Come potete osservare la strada ha cambiato radicalmente volto ed è stata notevolmente migliorata sia la sede stradale che i servizi essenziali di allacciamento alle nuove costruzioni: gas, acqua, elettricità e i sotto-servizi. Son stati rifatti gli allacciamenti fognari sottostanti e gli impianti di illuminazione pubblica. Ora è finalmente una strada degna di essere percorsa anche a piedi, con ampi e ben disegnati marciapiedi nuovi di zecca, ben asfaltati. Prima erano completamente inesistenti sul tratto più stretto che è oltretutto affiancato e abitato da diversi condomini.
Senso unico nel tratto più stretto di via Teodoro Moneta per ridurre code e inquinamento
Dicevamo del tratto più stretto su cui ora vige il limite dei 30 chilometri orari e che prima era percorribile in entrambi i sensi di marcia e rappresentava l’unica strada di collegamento possibile per i veicoli che salendo dalla Bovisa erano diretti verso la superstrada per Meda e hinterland o verso Niguarda. Centinaia di veicoli e mezzi pesanti restavano incolonnati col motore acceso imprigionati per decine di minuti lungo le strette e tortuose strade di Affori intrappolando persino le ambulanze. Il lungo serpentone si snodava lentamente in via Zanoli, unico sbocco sulla via Astesani / Pellegrino Rossi / Brusuglio rendendo l’aria di queste viuzze irrespirabile. Vere e proprie camere a gas per i residenti e i pedoni che per decenni ne hanno subito e respirato i veleni e le temibili polveri sottili.
Il nuovo senso unico di via Moneta obbliga i residenti di Affori a un lungo e tortuoso giro chilometrico e sposta le code in via Don Grioli
Percui ora con la via Teodoro Moneta a senso unico tra via Pedroni e via Cialdini il flusso di veicoli che sale da Bovisa viene deviato e obbligato a svoltare a destra e percorrere tutta la via Lisiade Pedroni verso sud per centinaia di metri praticamente fino al confine con Dergano e per poter risalire verso nord bisogna ora svoltare prima in via Grazioli e poi in via Cialdini resa a doppio senso di marcia nel tratto alle spalle del supermercato Esselunga proprio per alleggerire il traffico di Pellegrino Rossi. Le due lunghe strade (Cialdini e Pedroni) corrono parallele per un lungo tratto separate da abitazioni, bei condomini di recente costruzione alternati da vaste aree in disuso e per lo più abbandonate di ex capannoni che ospitavano corrieri e spedizionieri trasferiti altrove da molti anni.
Capannoni dismessi e aree private in disuso da riqualificare per creare una nuova viabilità
Purtroppo, ad oggi, non esistono le condizioni urbanistiche che possano permettere la realizzazione di adeguati sbocchi e connessioni trasversali tra le due strade e rendere così il percorso viario più breve e diretto. Quello che si sarebbe potuto ottenere con una versione decisamente più ridotta e contenuta di quella che doveva essere la contestatissima ma indispensabile ex Gronda nord o strada inter-quartiere, sicuramente rivista nelle dimensioni e nella sua estensione. Nei prossimi anni con le future trasformazioni urbanistiche e le conversioni delle ex aree industriali tra Affori e Dergano magari si riuscirà a realizzare alcuni tratti viari di connessione tra via Enrico Cialdini e via Lisiade Pedroni e permettere una migliore viabilità che non intasi le strette strade di Affori.
Testo, foto e impaginazione di Ermes Cordaro copyright MilanoAffori.it
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