Persino il fotografo Andrea Cherchi gli ha dedicato un paio di video che pubblichiamo qui sotto insieme alle foto di Franco Brandazzi, i post facebook del nostro storico afforese Luigi Ripamonti che da anni ci regala e condivide dal suo prezioso archivio le incredibili immagini in bianco e nero addirittura di inizio ‘900. MilanoAffori.it spulciando il web e i social ha recuperato alcuni ricordi e pensieri dei residenti che testimoniano quanto La Pianta, un maestoso platano di oltre 250 anni rappresenti da sempre un punto di riferimento per gli afforesi e non solo…
Sono tante le attrattive storiche e artistiche che regalano ad Affori l’onore di essere spesso citata, ricordata e apprezzata: Villa Litta Modignani col suo maestoso salone che ospita la biblioteca, il bellissimo parco di Villa Litta, tra i più antichi di Milano, i Sirenei che costituivano l’antico portale di accesso alla Villa in stile egizio, la Torre medioevale di via Osculati nel cuore antico del quartiere, la rinomata Banda d’Affori che da 170 ci rallegra con le sue note…
Ma Affori detiene un un altro primato davvero unico e speciale, questa volta in campo ambientale: parliamo dei suoi maestosi e svettanti platani ultracentenari: ne possiamo ammirare alcuni tra i più maestosi e monumentali di Milano nel parco di Villa Litta, ma il più famoso e rinomato della città si erge superbo in via Astesani all’angolo con viale Affori.
Gli afforesi lo hanno battezzato “La Pianta” Un platano monumentale che tutti i milanesi riconoscono quando sentono pronunciare il suo nome essendo uno dei simboli inconfondibili di Affori. Col suo tronco nodoso e la sua ampia chioma si staglia imponente per oltre 20 metri di altezza proprio accanto al rinomato ristorante che ha il suo stesso nome. Con più di 250 anni di età è probabilmente uno degli alberi più vecchi della città.
Andrea Cherchi dedica due video a La Pianta di Affori
Dalla pagina facebook Semplicemente Milano di andrea cherchi
LA SECOLARE PIANTA DI AFFORI E LA SUA PARTICOLARITA’
Andrea Cherchi: Mi trovo nello straordinario quartiere di Affori per mostrarvi una vera chicca per intenditori di storia e di cultura milanese. Quello che vedete in questo video è un platano, un gigantesco platano, chissà quante volte passando da qui, lo avete visto ma non ci avete fatto caso. In realtà gli abitanti di Affori e tutti gli amanti di Affori e della sua Storia e cultura lo chiamano “La Pianta” perché è proprio una sorta di monumento storico di questo quartiere. Pensate che questo platano, ha più di duecento anni: si racconta che fu fatto piantare da Napoleone in onore di una nobil donna della quale lui si era invaghito. La Signora a cui era dedicato ne può essere sicuramente lusingata. Oggi è a memoria eterna di questo invaghimento. Ai piedi di questo platano c’è questo simpatico gufetto di legno che attira la simpatia e l’attenzione di tutti i bambini e non solo che sembra un po’ proteggere questo questo gigantesco platano…
Un grande plauso va anche a Demetra, la Cooperativa sociale onlus che se ne prende cura. Venite qui ad Affori a vedere questa pianta, questo maestoso platano, venite anche a vedere il quartiere di Affori, perché è bellissimo e se non siete mai stati a Milano e pianificate una gita, è comodissimo da raggiungere con la linea gialla della metro, perchè Affori è un bel quartiere davvero.
Curiosità Afforesi…
Luigi Ripamonti: Per noi erano “I DUU MURUSS” i due ultracentenari fidanzatini: la Pianta ed il maestoso Cedro del Libano di Villa Roveda. Formavano un verde ARCO TRIONFALE che dava il BENVENUTO a chi arrivava ad Affori da Como o da Milano. Lui ora non c’è più ma la Pianta lo ricorda con nostalgia !
La PIANTA agli inizi del ‘900
Luigi Ripamonti ci racconta…
Come faceva bella figura di sè la PIANTA agli inizi del ‘900 anche dopo un drastico intervento di potatura !!! Nella foto si nota il tramvaino bianco della linea Porta Volta-Affori al capolinea presso il Ristorante La Pianta, la storica edicola, l’ingresso al Ristorante Affori…
AFFORI CURIOSITA’ – Spesso alcuni concittadini mi chiedono quanti anni possa avere la nostra mitica PIANTA. La risposta non è facile in quanto nessun documento ce lo attesta. Una supposizione alquanto valida la indica pluricentenaria: molto probabilmente è stata messa in luogo quando il Marchese Gerolamo Triulzi e la Marchesa Vittoria Litta Visconti Arese (genitori di Cristina Triulzi principessa di Belgiojoso) hanno acquistato un terreno e tracciato l’attuale viale Affori da Villa Litta alla Postale Comasina (via Montebello, oggi Astesani) nel 1814. In tal caso oltrepasserebbe i due secoli. Se ben osserviamo queste foto – più che centenarie – potremmo farci un’idea delle dimensioni che già aveva alla fine dell’800 inizio ‘900. Il che avvalorerebbe la mia supposizione!
Mosè Bonalumi ci racconta…
Fino agli inizi degli anni ’80 c’era, proprio dalla parte opposta della strada, un gigantesco pino, e si diceva che i due alberi erano “i fidanzatini” perché erano cresciuti assieme. Poi il pino è stato abbattuto perché malato ed il platano, perdendo il suo fidanzato, è diventato più triste…
Manuela Varzella
La scultura del gufetto è dedicata ai diversi rapaci che il platano accoglie tra i suoi rami carichi di foglie
Franca Fallica
Quella pianta, indicava anche un luogo importate: la posta dei cavalli! Anche il Manzoni che da Milano vi passava per andare a Brusuglio, sua residenza estiva, vi sostava per far riposare o dare la biada ai cavalli…
Maria Paola
Sono Afforese e da ragazzina al posto del gufetto c’era un chiosco dell’edicola, che angolo meraviglioso!
Gianni Cattaneo
Sono nato ad Affori la Pianta era un punto di riferimento per noi giovani di allora…
Giuliana Preda
La conosco sin da quando ero bambina e sono del 1946…
Jenny Macalli
Ho fatto il pranzo del mio matrimonio al ristorante la Pianta l’albero lo ricordo benissimo era enorme 50 anni fa…
Demetra adotta il Platano monumentale di Affori
È un esemplare maestoso di Platanus acerifolia risale alla epoca della conquista napoleonica, in cui diversi platani furono posti a dimora anche in giardini e residenze storiche. Alcuni di questi si possono ancora ammirare ai giardini della Guastalla, nel parco di Villa Litta ed al Parco Sempione.. Supera i 2 metri di diametro. Sul suo lato ovest è ancora visibile una staffa metallica con un supporto di porcellana: un ricordo di quando l’albero veniva utilizzato come sostegno vivente dei cavi elettrici che servivano il quartiere. Una delle cavità dell’albero ospitava, un tempo, un gufo; oggi se ne celebra il ricordo attraverso una scultura, realizzata da Luigi Bonanomi e posta alla base dell’albero. Alcune aree dell’interno del tronco risultano degradate e sono periodicamente controllate per verificarne stabilità e stato di salute. Si dice che sia un albero sacro a Giove e che il suo nome derivi dal greco platys – largo, esteso e piatto – con riferimento esplicito alle sue grandi foglie.
Fonti e link di approfondimento
Grande festa di inaugurazione per Villa Litta Modignani restaurata
Il Carnevale Afforese rivive nelle vecchie immagini in bianco e nero
Una splendida carrellata di belle immagini del secolo scorso rigorosamente in bianco e nero ci fanno rivivere il Carnevale lungo le strade di Affori. Sfilate allegoriche, bimbi festosi in maschera su carri trainati da cavalli e trattori. Ennesima testimonianza degli usi e costumi e delle trasformazioni storico-culturali e urbanistiche della nostra Affori. Le fotografie in…
Riscoprire i tesori della vecchia Affori
I luoghi, i simboli e i tesori della Affori più antica Su YouTube abbiamo scovato questi video reportage realizzati da Tullio Quaianni negli anni passati.Decine di belle immagini da lui scattate e poi rimontate in sequenze video che ritraggono e raccontano gli angoli più intimi di Affori e Bruzzano. Tullio Quaianni ci invita a ripercorrere…
Il complesso monumentale dei Sirenei: il restauro del 2012
Salviamo l’antica Cappellina degli Appestati nel parco di Villa Litta
PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI… MilanoAffori.it si unisce e fa eco agli accorati appelli che lo storico afforese Luigi Ripamonti lancia sin dal 2014 per cercare di salvare la Cappellina degli Appestati, simbolo di fede, pietà e tradizioni della nostra Affori Sul confine ovest dello storico Parco di Villa Litta (uno dei parchi più antichi…
Il Parco di Villa Litta allarga i suoi confini
Due nuove aree verdi amplieranno l’estensione dello storico parco afforese di Villa Litta In tutto saranno oltre trentamila i metri quadri di nuovo verde pubblico che si aggiungeranno agli attuali 76.400 di superficie del bellissimo parco all’inglese di Villa Litta (tra i più antichi di Milano) con le sue maestose alberature secolari che abbraccia la…
I laghetti di Bruzzano e Niguarda al Parco nord Milano
Parco Nord Milano sconfinata oasi verde: fitti boschi, vaste praterie, specchi d’acqua e luoghi monumentaliE’ uno degli esempi più riusciti di parco di cintura metropolitana realizzati in Europa che ha permesso il recupero di vastissime aree degradate e abbandonate…Scopri il parco nord Dal canale Villoresi le acque del Ticino formano gli specchi d’acqua di Niguarda…
Foto e cartoline in bianco e nero raccontano Affori nel tempo che fu
Come è cambiata Affori nel tempo, il passato di Affori rivive nelle vecchie stampe in bianco e nero: antiche cascine, rogge e campi coltivati, tramvaj e strade vuote su cui si affacciavano bei giardini e belle case…
Complimenti, una carrellata di immagini e racconti molto suggestivi per uno come me, nato in via Cialdini e vissuto fino a 40 anni in via Scherillo, nelle famose case della cooperativa Stella di via Zanoli. Con molto piacere e con molta nostalgia viaggio a ritroso nel tempo ricordando tutti i luoghi e tutti gli amici della mia infanzia e di tutta la mia giovinezza, ma anche di tutte le persone che mi hanno voluto bene…
Gentilissimo Giorgio Ghioni, le sue parole e il suo apprezzamento sono la miglior ricompensa che si possa desiderare.
Ancor di più poter ricevere le vostre testimonianze e i vostri ricordi sulla vita reale vissuta da cui tutti noi dovremmo imparare e prendere spunto per apprezzare la fortuna di quanto abbiamo oggi…
Caro Giorgio Ghioni nel rinnovarle i miei ringraziamenti le auguro una buonissima serata. Non vedo l’ora di ricevere il suo memoriale.
GRAZIE, a presto Ermes